“Perinatale”
Una parola che ho conosciuto per la prima volta cinque anni fa.
Cercavo informazioni su ciò che ci era accaduto, cercavo parole da dare a ciò che sentivo.
Le mie ricerche mi hanno condotto a una definizione: “Lutto perinatale”.
Perinatale: che sta intorno alla nascita e intorno alla nascita non c’è solo la vita.
La psicologia perinatale mi riguarda dalla mattina alla sera, passando attraverso la notte.
È fatta di un paio di piedini scalzi che percorrono silenziosamente il corridoio e, gelati, si infilano fra le coperte. È fatta di risvegli coccolosi, di scoperte quotidiane e di sorrisi. È fatta anche di fatica perché intorno a me il villaggio non c’è. È fatta di scelte, che non sono sacrifici, per carità, tuttavia non sono sempre scelte semplici. È fatta di osservazione, parecchia osservazione e poi ascolto, in cerca di quel punto di equilibrio fra me e il mondo intorno a me, tale da lasciare tutti soddisfatti. Non sempre si trova, a volte è proprio un rebus.
È fatta anche di quel cuore che dondola in un’assenza che ho imparato a fare mia. Del profumo struggente di febbraio, e del sole cocente di agosto. È fatta di ricordi, dolcissimi ricordi di due figlie che mi hanno reso questa madre e non un’altra.
La psicologia perinatale non so se mi abbandonerà mai più… spero di no, perché con essa ogni giorno potrò assistere e partecipare alla nascita di un mondo nuovo.”
Erika Zerbini, professionemamma.net