L’estate è ufficialmente finita, anche se il clima tiepido di quest’inizio d’autunno mantiene vivo il desiderio di vacanze affaticando ancor di più il ritorno alla vita di tutti i giorni.
Giornate e calde e soleggiate riportano alla mente i pomeriggi trascorsi con la propria famiglia al mare o in montagna. Per alcuni genitori il ricordo, purtroppo, non è poi così piacevole…
L’arrivo di un bebè richiede molta energia da investire nel suo accudimento e l’offerta di aiuto da parte dei nonni, che propongono di trascorrere le vacanze insieme per dare una mano, viene subito accolta dai genitori che immaginano di trascorrere delle ore a riposare perché, finalmente, qualcuno si occuperà, anche se per un breve periodo di tempo, del proprio figlio.
Tante famiglie hanno scelto di trascorrere le vacanze nella casa dei genitori o dei suoceri, o comunque in loro compagnia, nella convinzione che mentre i nonni si fossero occupati del bebè sarebbe stato possibile fare un riposino, oppure una doccia della durata superiore al minuto, magari fare una passeggiata in riva al mare, e per i più romantici farla mano nella mano con il compagno/compagna. C’è chi ha programmato un aperitivo con gli amici e chi da vero sognatore ha scelto un film da vedere al cinema.
Ci sono genitori che hanno vissuto tutto ciò, tornando dalle vacanze rilassatissimi: i nonni, per loro, sono stati di grande aiuto, permettendogli di godere del tempo libero, aiutandoli se non liberandoli dalle incombenze quotidiane come il fare la spesa, pulire e cucinare, hanno giocato con i nipoti e sono andati a fare delle passeggiate insieme. Hanno anche offerto ai genitori il tempo di coccolarsi come coppia. Tutto questo mantenendo come obiettivo delle vacanze il benessere di tutti, soprattutto dei più piccoli.
Per altri genitori le cose non sono andate proprio così: mi riferisco a quelli che sono tornati dalle vacanze ancora più stanchi di quanto non lo fossero già prima di partire. In molti, infatti, non solo non hanno avuto l’aiuto che speravano, spesso lavorando più che in casa propria, cucinando per tante persone e pulendo una casa delle vacanze occupata da più nuclei familiari. Quelli per i quali se un intervento dei nonni c’è stato, si è rivelato nella maggior parte dei casi inutile dal punto di vista del supporto psicologico di cui un genitore ha bisogno.
Alcuni esempi di frasi che i genitori, con figli d’età differente, dal neonato all’adolescente, hanno avuto il “piacere”di ascoltare durante le vacanze estive trascorse con i propri genitori o con i suoceri, sono le più disparate: “Il bebè piange perché ha fame e il tuo latte non basta più”, “Dai retta a me che ne ho cresciuti due di figli! Questo bambino fa troppi capricci!”, “Se non gli dai dei limiti vedrai che non ti darà mai retta e farà sempre quello che vuole!”, “I ragazzi di oggi non conoscono l’educazione! Ai miei tempi i genitori si facevano rispettare, non come ora che si fanno mettere i piedi in testa!”.
Se l’effetto sperato, da chi ha pronunciato queste frasi, era quello di aiutare il genitore facendolo sentire sicuro di sé e di rafforzare il suo sentirsi un adulto competente nel suo ruolo genitoriale, queste frasi hanno prodotto l’effetto opposto. Ecco perché ad agosto, figlio mio non ti conosco! Perché i messaggi che gli altri adulti mandano al genitore sono che non sa come comportarsi e che non sa riconoscere o interpretare i bisogni del proprio figlio, quasi non conoscesse chi ha di fronte.
Ebbene si, l’articolo di oggi è rivolto a tutti coloro che hanno vissuto l’esperienza delle ferie condivise, uscendone provati emotivamente e desiderosi di non ripeterla mai più. Quanti di voi hanno deciso di ritornare nella città di origine, nella località di mare o in montagna nella casa di famiglia o di portarsi i genitori o i suoceri in vacanza?
A tutti coloro la cui vacanza non è andata come speravano posso solo augurare di trovare un’altra occasione per rilassarsi e di fare tesoro dell’esperienza appena vissuta. I nonni sono preziosi anche quando non offrono un aiuto concreto e pratico, purché siano rispettosi dei bisogni del bambino e delle scelte dei suoi genitori. E se è vero che avere grandi aspettative e vederle crollare sin dal primo giorno di vacanza non è piacevole, è anche vero che si può trovare un compromesso e soprattutto si può scegliere se ripetere la stessa esperienza nel futuro sapendo già cosa aspettarsi dalla convivenza.
Auguro a tutti i genitori di trascorrere, nel futuro, le vacanze con dei nonni che sappiano rispondere con empatia alla vostra stanchezza, riconoscendo il vostro impegno senza metterlo in discussione, e che possano supportarvi nel vostro saper essere mamme e papà così come siete.
Buon autunno a tutti.
Erika Vitrano –Post author
Sono una mamma, una moglie e svolgo il mio lavoro di Psicologa con passione, occupandomi di accompagnamento e sostegno alla genitorialità dalla gravidanza alla nascita del figlio, durante l’infanzia e nell’adolescenza. Utilizzo spesso la narrazione come strumento di potenziamento cognitivo e per la prevenzione del disagio psicologico, sia nel lavoro con gli adulti sia in quello con i bambini e gli adolescenti. Mi sono specializzata nella riabilitazione dei Disturbi dell’Apprendimento Scolastico attraverso il Metodo TepRed, motivata dal desiderio di poter offrire una riabilitazione che agisse sia sulla sfera psicomotoria che sulla sfera psicoaffettiva e che si rivelasse efficace, più in generale, nell’approccio ai disturbi dello sviluppo infantile. Credo che disponendo di tutte le informazioni utili le mamme, i papà e tutti coloro che si occupano a vario titolo dei bambini saranno in grado di prendere decisioni consapevoli e di fare le scelte più idonee per sé e per il bambino. Vivo e lavoro a Parma dove collaboro con diverse associazioni del territorio, occupandomi anche di docenza e progettazione per l’Ente Forma Futuro.