Il pianto del neonato
tratto dal Seminario Mippe
Ascoltare i bisogni: dal preconcepimento ai primi mille giorni di vita
Cosenza, 25 maggio 2019
a cura di Maria Isabella Robbiani
Psicologa – Presidente Mippe
«Quello che è accaduto e quello che abbiamo realmente esperito nella genitorialità è qualcosa che ci portiamo in eredità, anche al di là della nostra volontà specifica. Ecco perché poi occuparsi di un neonato è anche così difficile. Un neonato va a riportare nella coscienza il nostro pianto.
Avete sentito qualche volta piangere i neonati e quanto può essere l’impatto.
È difficile perché in realtà è l’eco della nostra culla.
E come la nostra mamma e il nostro papà hanno risposto a quel pianto?
Come siamo stati accuditi?
Siamo stati presi in braccio o non lo siamo stati?
Qualcuno ha risposto a quel bisogno fisiologico, oppure i nostri genitori, assolutamente in buona fede, hanno pensato che no: i bambini non vanno presi in braccio perché si viziano. Perché è meglio che imparino a dormire subito da soli.
E allora poi, quando si diventa genitori, ecco qua quel pianto lì, ed è il nostro.»
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