Come psicologa che lavora nel campo della perinatalità, ogni “Percorso di Accompagnamento alla Nascita e alla Genitorialità” rappresenta un incredibile viaggio nei nove mesi di endogestazione ed oltre.
E ogni incontro percorso insieme si trasforma in contenitore e contenuto di riflessioni davvero uniche, perché dense di emozioni e aspettative raccontate con gli occhi e con la pancia delle mamme e dei papà.
Gli strumenti elettivi da me condivisi, quali l’accoglienza e l’ascolto attivo, creano una base solida per partire in questo processo dinamico di genitorialità in conTatto.
Non si tratta di riempire con innumerevoli informazioni le molteplici domande che un genitore in attesa si pone, bensì, attraverso la maieutica, aiutare a partorire le loro verità. Infatti la maieutica non “insegna”, ma aiuta a far emergere la verità che è già insita in noi, come la levatrice aiuta il bebè a nascere.
Nella mia personale esperienza credo che questo approccio sia il modo più funzionale per rendere i genitori protagonisti consapevoli di un cambiamento che inizia ad agire nella coppia già in fase di preconcepimento e che non smetterà di accompagnarli nelle piccole e grandi conquiste quotidiane.
Aiutare a partorire le loro verità equivale a far emergere le loro competenze, spesso inconsapevoli, lavorando sulle risorse, accogliendo l’apertura verso il nuovo e ricordando a loro stessi l’importanza delle scelte.
Noi psicologi abbiamo il dovere di nutrire di consapevolezza il potere e il sapere già presente nella coppia genitoriale. Per sostenere tutto questo, è necessario lavorare quotidianamente sul nostro sapere, identificando la coppia come custode di grandi risorse e imparare a convivere e accettare i nostri limiti, riconoscendo i confini di intervento. Compito di noi operatori è far emergere tutto questo in un clima di fiducia e di rispetto, sostenendo questo percorso caratterizzato da tempi squisitamente individuali e di crescita.
M. Cecilia Gioia